Finalità del progetto
Tutti noi che conosciamo la malattia mentale in famiglia abbiamo, credo, fatto lo stesso percorso: siamo stati increduli, convinti che si trattasse di fasi adolescenziali, o brutti periodi di crisi. Poi abbiamo dovuto renderci conto che era qualcosa d’altro e siamo sprofondati nel buio. Non avevamo idea di cosa fare. Abbiamo ricevuto consigli inutili e ci siamo sentiti soli.
Un gruppo di Auto Aiuto ci porta a capire molte cose: che non siamo, almeno all’inizio – forse mai, obbiettivi; che non possiamo da subito contestare i terapeuti, che comunque ne sanno più di noi, o le terapie che noi vorremmo immediatamente efficaci, mentre i tempi in psichiatria sono biblici; che per quanti errori abbiamo fatto, la colpa della situazione non è nostra; che noi soffriamo, ma i nostri figli di più; sopratutto che dobbiamo considerare la malattia mentale come “fisica” e accettarla nella nostra vita. Confrontandosi, si entra nella dimensione degli altri, nel loro risolvere – o nell’incapacita di risolvere -, si dà e si riceve un aiuto. È una consapevolezza che ci aiuta ad affrontare le situazioni, ci fa vivere meglio, e quindi ci permette di occuparci di loro più lucidamente. Perciò il gruppo è un impegno comune, e per questo occorre una partecipazione il più possibile costante.
Attualmente a Itaca sono attivi tre gruppi, con circa 12 persone ognuno. Ci incontriamo il mercoledì e il venerdì, dalle 17 alle 18,30, ogni due settimane.